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Banca Ifis | Dichiarazione non finanziaria consolidata 2021
Il sistema dei controlli interni e gestione dei rischi
Il sistema dei controlli interni del Gruppo Banca Ifis è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative
che mirano ad assicurare, tra gli altri, il rispetto delle strategie aziendali, l’efficacia ed efficienza dei processi e la conformità
delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, le procedure e i codici di condotta adottati dal Gruppo.
Tutte le attività aziendali sono oggetto di controlli da parte delle stesse funzioni o Aree di business, owner dei diversi
processi e attività (controlli di linea o di primo livello) di controlli da parte delle funzioni preposte di secondo livello (Risk
Management, Compliance e Antiriciclaggio) e di terzo livello (Internal Audit).
[GRI 102-11]
Il Risk Management identifica i rischi ai quali la Capogruppo e le società del Gruppo sono esposte e provvede alla
misurazione e al monitoraggio periodico degli stessi attraverso specifici indicatori di rischio, pianificando le eventuali
azioni di mitigazione per i rischi rilevanti. L’obiettivo è garantire una visione olistica e integrata dei rischi cui il Gruppo è
esposto, assicurando un’adeguata informativa agli organi di governo. Le attività del Risk Management sono oggetto di
periodica rendicontazione agli organi aziendali tramite il Tableau de Bord, e, ove previsto, anche a Banca d’Italia e a
Consob.
La struttura complessiva di governo e gestione dei rischi a livello di Gruppo è disciplinata nel Risk Appetite Framework e
nei documenti che ne discendono, tenuti costantemente aggiornati in base alle evoluzioni del quadro strategico del Gruppo
stesso. Con riferimento alle evoluzioni societarie del Gruppo si segnala che viene prontamente avviato un percorso di
allineamento ed integrazione delle metodologie di governo e gestione dei rischi, nel rispetto delle specificità dei singoli
business.
In particolare, il Gruppo ha definito una Tassonomia dei Rischi all'interno della quale sono descritte le logiche seguite
nell’identificazione dei rischi attuali e/o potenziali a cui il Gruppo potrebbe essere esposto nel conseguire i propri obiettivi
strategici e, per ciascuna tipologia, gli strumenti di prevenzione e mitigazione previsti.
La Capogruppo effettua una prima identificazione dei rischi partendo dalla lista di rischi minimi identificati dalla normativa
di vigilanza e ampliandola con ulteriori rischi significativi emersi dall’analisi del modello di business e dei mercati di
riferimento in cui operano le diverse società del Gruppo, delle prospettive strategiche, delle modalità operative e delle
caratteristiche degli impieghi e delle fonti di finanziamento.
L'individuazione dei rischi e l'aggiornamento periodico della Tassonomia dei Rischi sono frutto di un lavoro congiunto delle
funzioni di Controllo di secondo livello (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio) e di terzo livello (Internal Audit),
che annualmente si riuniscono ed esaminano, sulla base dei risultati della gestione dei rischi dell'anno precedente,
l'eventuale introduzione di nuovi eventi di rischio e/o una variazione nella valutazione dei rischi potenziali. L'Organismo di
Vigilanza ha il compito di identificare e monitorare adeguatamente i rischi di cui al D. Lgs. 231/2001 assunti o assumibili
rispetto ai reali processi aziendali, tenendo costantemente aggiornata la mappatura delle aree di rischio e dei “processi
sensibili”.
Il Comitato Controllo e Rischi, composto da membri del Consiglio di Amministrazione scelti tra gli Amministratori non
esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti, ha il compito di supportare, con un’adeguata attività istruttoria, le
valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
Le attività di controllo effettuate dalla funzione Compliance (controlli continuativi e verifiche), individuate sulla base della
pianificazione approvata dal Consiglio di Amministrazione, mirano a verificare l'efficacia delle misure organizzative
richieste, proposte e attuate ai fini della gestione del rischio di non conformità, pertanto, si applicano a tutti gli ambiti in
cui sussiste tale rischio. Gli esiti dei controlli sono formalizzati in relazioni che vengono condivise con le strutture aziendali
competenti, alle quali è richiesto di fornire riscontro sulle azioni di rimedio individuate e sulla tempistica di realizzazione.
Tali adempimenti sono soggetti al monitoraggio della funzione e alla rendicontazione periodica agli organi aziendali
tramite il Tableau de Bord e, ove previsto, anche a Banca d’Italia e a Consob.
Riguardo alle normative per cui sono già previsti presidi specializzati (es: sicurezza sul lavoro o trattamento dei dati
personali), i compiti della funzione Compliance possono essere graduati stabilendo, ad esempio, un coordinamento
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